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11 febbraio 2004

[KAME] Sesta sessione: Meglio perderli che trovarli? 

(segue)

Dopo aver tranquillizzato il povero Rock, i tre decisero di riposarsi fino al mattino seguente per riacquistare le forze perse nella battaglia con i mephit del ghiaccio.
Durante la notte Tharilian fu svegliato da un rumore poco familiare, come il ronzio di una di quelle zanzare che quando c'e' la nebbia a Linate atterrano alla Malpensa. "Linate...? Mal...pensa...? Ma che cavolo di sogni mi metto a fare?" - penso' l'elfo; di li' a un istante si rese pero' conto che il ronzio era reale: in un attimo sveglio' i suoi compagni e un attimo dopo che tutti furono in piedi Ilior scorse un orribile insettone che si avvicinava con cautela al bordo del dirupo (perche' ricordiamocelo: non siamo ancora usciti da quel cavolo di cratere. ^_^;). Il chierico rese invisibile Ayleen e rese il guerriero forte come un toro, giusto per precauzione; dopo un attimo un insettone inizio' a scivolare lungo la parte franabile del cratere e fu subito preso di mira da Rock e Tharilian con arco e frecce, e continuo' la scivolata esanime. Qualche istante dopo comparirono altri tre di quei cosi e intrapresero anche loro la non facile discesa: uno di loro perse decisamente l'equilibrio e si fece tre quarti della morena con il muso. Gli altri due, che si rivelarono piu' agili, attaccarono subito Ilior, colpendolo con le loro flessuose antennine sull'armatura e sulla spada: in un istante entrambi gli oggetti si coprirono di ruggine e si sbriciolarono. Nel frattempo Ayleen, che si era portata in posizione propizia, lancio' una Vampa contro i tre insettoni, cuocendone uno a puntino. Gli altri due si diressero verso Tharilian, che ne abbatte' uno con una freccia un istante dopo essersi visto marcire addosso l'armatura e la spada. A quel punto l'insettaccio rimasto si diresse verso Rock (l'ultimo ad avere un qualche tipo di metallo addosso) che pero' lo uccise tenendosi a debita distanza con una freccia ben piazzata. La minaccia era sventata, ma a che prezzo: a parte un pugnale di Rock (che lo porse con un gentile grugnito ad Ilior) e due archi con relative frecce erano rimasti senza armi, troppo lontani per tornare indietro e troppo indifesi se fossero rimasti a riposarsi ancora. Decisero quindi di proseguire verso l'accampamento degli orchi: in fin dei conti non dovevano combatterli per forza, no?
Proseguirono cosi' ad estrarre i muli dal dannato cratere (cosa che gli prese tutta la mattinata) e si misero in cammino guidati come al solito dal buon Rock. Dopo un paio d'ore di viaggio tutto sommato tranquillo, Tharilian scorse in lontananza un paio di gambe di gigantesche proporzioni che sbucavano dal nulla a mezz'aria; in un attimo apparve la lontana sagoma di un gigante dalla pelle azzurrina, dietro il quale stavano spuntando un altro paio di gambe, questa volta rossastre. Da dietro una roccia poco distante comparve un altro gigante, che si avvicino' con calma, esprimendo a gesti un'atteggiamento pacifico. I tre (Rock era gia' bello che svenuto) decisero di attendere che i giganti si avvicinassero, visto che di combatterli non se ne parlava nemmeno (a mani nude, poi...); una volta radunati si presentarono come Hrolfr (cui gli altri si riferivano come "Il Re"), Alfrordr (quello che era dietro la roccia, detto Il Poeta Turbolento, e che si portava appresso legata alla cintola un buon nove metri di catena da combattimento), Hurlung (detto Il Fabbro Furioso, di carnagione rossatra, sbuffante come un mantice e di poche parole) e, sulle spalle di quest'ultimo, Brunilde (una specie di valchiria, di diemensioni "umane", che si limitava a guardare i nostri con sdegno). I due elfi e l'umano si presentarono loro per ricambiare la cortesia e gli raccontarono gli ultimi avvenimenti suscitando gigantesche risate (ah-ah -_-) nei nuovi arrivati. Quando ebbero finito di sbeffeggiare i poveri avventurieri raccontarono per sommi capi cosa li aveva condotto in questa valle: in pratica, una strega aveva cercato di usarli per ottenere un rubino incantato che era protetto da una trappola mortale, salvo finire ammazzata proprio da loro, che ovviamente si erano accorti dell'intrigo; erano sulla via del ritorno quando si erano imbattuti nei nostri, che gli avevano appena allietato la giornata con la loro storia (ah-ah -_-).
Vista l'ora (ormai era pomeriggio inoltrato) decisero di fermarsi insieme per cenare e riposarsi; nel frattempo, i giganti furono cosi' gentili da offrire ai nostri alcuni pezzi di equipaggiamento che avevano raccattato durante la loro avventura e per i quali non avevano particolare interesse; ad Ilior fu regalata una spada pietosa (che non era pietosa perche' orribile, ma perche' infliggeva danni non mortali ^_^;) e un'armatura particolarmente resistente; a Tharilian tocco' un magnifico pugnale infuocato che se lanciato ritornava indietro autonomamente e un'armatura nera come la pece, che sembrava "fuori fuoco" rispetto a quello che la circondava; ad Ayleen furono consegnate due bacchette: una (perfettamente inutile, a prima vista) che cambiava il colore di qualcosa in modo permanente, col il rischio che a cambiare colore fosse chi la impugnava; la seconda bacchetta consentiva invece di impartire un ordine preciso a un bersaglio senziente, costringendolo ad obbedire.

(continua)

10 febbraio 2004

Quasi ci siamo, eh! 

Data la mia smemoratezza (sono due giorni due che mi dientico gli appunti a casa ^_^;) la sinossi dell'ultima sessione e' rinviata ai prossimi giorni.
Qualche anticipazione: *Bbbzzz*..."Uh?Chi e' la'?"...*roll*roll*roll* ..."Argh!!"...*squart!*vamp!*zot!* ...*touch*.*sbriciol*..."Eh?" ..."La mia spada! La mia bella spada!! T_T"[*].



[*] Si, lo so: non e' che si capisce molto, ma ha un senso. ^_^

04 febbraio 2004

Quando si dice il lavoro... 

Ok, ok: due settimane di assenza ingiustificata. O meglio, una: il 23 era prevista una pausa per impegni di lavoro di Lorena, e (almeno noi due) ne abbiamo approfittato per fare un paio di lavoretti in casa. ^_^'
In realta' venerdi' scorso abbiamo provato a giocare, ma la DM ha avuto una settimana moooolto pesante, che includeva un cambio di impiego del tipo "salto-nel-buio"; tutto cio' ha suscitato la nostra compassione e cosi' abbiamo preferito giocare a Bang!, un gran bel gioco di carte, veloce e facile da imparare. ^_^

Per quanto riguarda DnD, si ricomincia questo venerdi'! ^__^

20 gennaio 2004

[KAME] Quinta sessione: Ghiaccio, ghiaccio e ancora ghiaccio. 

Ayleen, Tharilian, Ilior e Rock si trovavano in una situazione alquanto scomoda: il pianoro su cui stavano procedendo si era appena abbassato -fortunatamente senza danni per il gruppo- lasciando dietro di loro un pendio ripido e franoso, mentre di fronte si erano ritrovati un parete molto ripida; ad una seconda occhiata la parete rivelo' due aperture, simili a gallerie, che scendevano in maniera piuttosto ripida nel ventre della montagna. Ilior e Tharilian decisero che poteva essere interessante vedere dove portavano quelle gallerie, anche perche' l'alternativa per uscire dal cratere era prima una scalata poco agevole e poi un po' di esercizio fisico, il sollevamento muli. Equipaggiati per la scalata, decisero di lasciare Rock di guardia ai muli; peraltro il ragazzo non sembrava avere nessuna intenzione di calarsi nelle gallerie e al grido di "Non disturbero' gli spiriti della montagna!" si accinse ad accendere un fuoco e a montare la tenda. Rincuorati dal terrore di Rock, i tre si calarono quindi in cordata lungo la galleria, parecchio ripida e completamente ghiacciata; fortunatamente il pendio sembrava addolcirsi man mano che si addentrava nella montagna, fino ad arrivare finalmente in piano ad una quarantina di metri dall'imbocco. I tre notarono subito qualcosa di strano: come faceva ad esserci cosi' tanto ghiaccio sotto lo strato di roccia...? Decisero quindi di inoltrarsi seguendo il corso della galleria. Proseguirono per una buon paio d'ore in questo tunnel di ghiaccio senza vedere alcunche', quando, dietro l'ennesima curva, apparve un'altro tunnel che intersecava il loro su un altro livello. I tre decisero di seguire il percorso precedente in modo da non perdersi e continuarono almeno per un'altra ora, trovando sempre piu' intersezioni. Dopo tre ore buone di cammino totale, decisero che non valeva proprio la pena di proseguire oltre e si voltarono per tornare indietro; arrivati ad una delle intersezioni Tharilian noto' una sagoma che si confondeva con il ghiaccio, anche se la vide solo per un attimo; decise di aver avuto qualche problema con gli occhi, magari causato dal riverbero della torcia sul ghiaccio e prosegui' con gli altri verso l'uscita. Dopo qualche minuto arrivarono ad un'altra intersezione e qui trovarono esattamente quello che aveva visto il chierico: una specie di omuncolo con le ali, fatto apparentemente di ghiaccio, che li snobbo' e continuo' per la sua strada. Ilior decise di attirare la sua attenzione chiamandolo, ma il coso ghiacciato lo degno' appena di uno sguardo prima di sparire dentro il suo tunnel. I tre decisero di continuare verso l'uscita senza troppe preoccupazioni, vista la natura quantomeno snob della creatura. Dopo un paio d'ore sulla via del ritorno i tre si accorsero di uno strano rumore, come lo sbattere di una ventina di alucce...Alle loro spalle di paleso' un gruppetto di quegli omuncoli che li guardavano incuriositi. Non ostili, incuriositi. Il gruppo si diresse con nonchalance verso l'imboccatura del tunnel ghiacciato e quando si tratto' di scalare la parete quasi verticale degli ultimi dieci metri la piccola folla di ometti inizio' a infastidire i provetti scalatori con quelli che sembravano aghi di ghiaccio, finche' Ayleen mise un piede in fallo e, dato che era la capocordata, rischio' di trascinarsi dietro gli altri due. Dalle file degli spettatori gelati giunsero risate e ulteriori aghi ghiacciati. I tre si affrettarono a terminare la risalita e giunsero finalmente al punto di partenza; Tharilian, evidentemente infastidito dal comportamento di quei ghiaccioli semoventi, raccolse con calma un ciocco di legno in fiamme dal fuoco da campo che Rock aveva provveduto a preparare e lo getto' nell'apertura del tunnel. Dopo un tonfo sordo cominciarono a levarsi delle grida di dolore: evidentemente aveva colpito uno di quegli stronzetti; il problema era che gli stronzetti in questione si erano arrabbiati -"Ma come, non sapete nemmeno stare a uno scherzo?"- ed erano parecchi. In un attimo, Ayleen ed Ilior si avventarono sui pochi che erano riusciti ad uscire dal tunnel: l'elfa ne sciolse due con una Vampa di Aganazzar, mentre il guerriero fu vittima di uno strano turbine che, apparentemente, non sorti' alcun effetto. Dopo poco, mentre Tharilian ed Ayleen finivano i coraggiosi che avevano messo le ali fuori dall'imboccatura, Ilior comincio' a sentire un certo freddo, piuttosto acuto per la verita', e noto' che l'armatura si stava raffreddando progressivamente. "Meglio sbrigarsi, va'..." e raccolse il fuoco da campo con lo scudo, per poi rovesciare nel tunnel tutto l'insieme di tizzoni, braci e legna ardente. Un coro doloroso si levo', ma gli gnometti si stavano evidentemente riorganizzando. Purtroppo per loro Ayleen ebbe il tempo di affacciarsi sull'apertura e di scagliare contro di loro altre due Vampe che fecero strage dei ghiaccioli volanti, mentre Tharilian aiutava con la maggior fretta possibile Ilior a togliersi l'armatura, che ormai aveva raggiunto temperature polari. Quando Ilior fu nuovamente pronto al combattimento era ormai tutto finito: videro Rock -che per tutto il tempo non aveva fatto altro che cercare di fuggire al grido di "AAAHHH!! GLi spiriti della montagnaaaa!!!"- raccolto in un angolo del cratere con gli occhi sgranati e un'espressione stupita sul volto. "Lei...Fuoco...dalle mani...gli spiriti della montagna...li ha...li ha sciolti...I-i-io riaccendo il fuoco...do da mangiare ai cavalli..." - e si avvio' dondolando verso i bagagli, come per lavare via lo stupore rifugiandosi nelle piccole cose di ogni giorno.

(continua)

12 gennaio 2004

[KAME] Quarta sessione: Il male minore? 

Dopo una settimana di viaggio tutto sommato tranquillo il gruppo giunse all'imboccatura della valle, o meglio del canyon in cui viveva la tribu' del Demone Rosso; cosi' si faceva infatti chiamare il loro capo, il mezz'orco che aveva costretto Dalen a rapire per lui la figlia di lord Auberon. La vegetazione, data l'altitudine, era ormai spoglia: nessun albero che offrisse riparo, solo rocce, erba e qualche raro cespuglio di ericacee. Rock -cosi' si faceva chiamare la guida- durante il viaggio aveva tenuto fede alla sua timidezza e non aveva spiccicato parola o quasi esprimendosi soltanto a gnugniti e occhiatacce, e a volte scompariva letteralmente da sotto gli occhi degli altri, evidentemente per andare in avanscoperta o per procurarsi la cena; era infatti questa la situazione attuale, con i tre che aspettavano il suo ritorno, non facendo ormai piu' caso alle stranezze del ragazzo. Dopo qualche minuto il ragazzo ricomparve e li condusse quindi lungo le sponde del torrentello che scorreva sul fondo della valle, cominciando ad inoltrarsi nella stessa.
Cavalcarono a dorso di mulo per tutto il giorno ed a sera si accamparono su uno sperone di roccia con una sola strada d'accesso, in modo da rendere meno pericolosi eventuali agguati degli orchi.
Durante la notte, mentre era di guardia Rock, i tre furono svegliati da uno strattone e un grugnito, realizzando solo qualche istante dopo che si trattava del ragazzo. Subito dopo essersi appostati Tharilian senti' un verso secco e gutturale e, sopo qualche istante, un lamento soffocato e il rumore di tre giavellotti che si conficcavano ognuno a poca distanza dal rispettivo bersaglio; decise allora di lanciare un incantesimo di luce su un sassolino e scagliarlo nella direzione di provenienza del primo suono, illuminando cosi' il povero Rock, che era stato colpito da ben tre di quei giavellotti e sei orchi, tutti intorno al ragazzo. In un attimo Ilior fu pronto a incoccare l'arco e abbattere uno degli orchi, che in tutta risposta iniziarono ad avvicinarsi verso lui e Tharilian. Ayleen lancio' su di se' un'Armatura Magica per proteggersi, quindi Tharilian abbatte' con una freccia il secondo orco. Rock manco' invece il bersaglio - evidentemente il giavellotto che aveva ancora piantato nella spalla destra lo infastidiva un poco; gridando in un agghiacciante orchesco si libero' la spalla si lancio' nuovamente verso il nemico. Tharilian fu colpito due volte dalle scimitarre degli avversari, ma resistette e dopo un attimo un altro orco cadde al suolo trafitto. Ilior ne abbatte' quindi un quarto e Ayleen lancio' un incantesimo di Sonno che fece addormentare uno dei due orchi rimanenti - l'altro fu massacrato da Rock che gli si avvento' sopra con ferocia inaudita; Ilior perse qualche minuto a calmare il ragazzo, che continuava a parlare in orchesco cercando di sgozzare i feriti, mentre Tharilian legava questi ultimi in modo da poterli interrogare in un secondo momento. Sopravvisse solo l'orco che era caduto vittima dell'incantesimo di Ayleen, il qualche rivelo' -dopo uno scambio di convenevoli con Rock- che il suo gruppo era alla ricerca di una facile preda e che non era una ronda organizzata: quelle erano nel profondo del canyon. Qui si trovavano solo giganti del ghiaccio (ad altitudini maggiori), lupi invernali (a basse altitudini) e degli strani buchi che comparivano dal nulla (alle medie altitudini), oltre agli orchi che solitamente rimanevano a fondovalle. Dopo l'interrogatorio Rock elimino' il prigioniero e Tharilian, mentre Ilior e d Ayleen cercavano di seppellire alla bell'e meglio i cadaveri per lasciare meno tracce possibili, si avvicino' al ragazzo per curare le sue brutte ferite: Rock si scosto' con orrore lamentandosi in orchesco, ma dopo che il chierico gli appoggio' una mano sulla spalla sanguinante il terrore pian piano svani' dai suoi occhi, lasciando il posto ad un'espressione a meta' tra lo stupito e il riconoscente.
Ripreso il viaggio con piacevoli prospettive per il prossimo futuro (si fa per dire...), il gruppo decise di affrontare la zona franabile, sperando che fosse quella piu' sicura; di sicuro sembrava essere il male minore. Dopo tre giorni di viaggio avevano infatti perso tre dei sei muli che si erano portati, ed erano quindi costretti a proseguire a piedi; decisero allora di legarsi l'uno all'altro, con Rock come capofila e Ayleen come retrovia. Mentre percorrevano un costone di roccia Ayleen scivolo' all'improvviso, restando appesa per la corda che grazie al cielo si era impigliata nelle gambe del mulo che la precedeva; subito Tharilian ed Ilior cercarono di tirarla sul sentiero, quand'ecco che con un boato arrivo' loro addosso una discreta frana, probabilmente innescata dalla caduta dell'incolpevole Ayleen. Fortunatamente sia l'elfa che Rock riuscirono a scansarsi in tempo - o ad appiattirsi lungo il lato del costone; in breve tempo riesumarono i due sfortunati grazie alla corda che li legava e che facilito' non di poco le operazioni di soccorso. Sfortunatamente anche un mulo era rimasto sepolto tra le rocce ed era quello che aveva subito piu' danni di tutti, rimanendo schiacciato sotto un grosso masso. Decisero quindi di riposarsi il prima possibile per curarsi le ferite e recuperare il materiale rimasto sepolto con il mulo.
La notte seguente passo' senza problemi e il giorno successivo erano di nuovo in marcia verso l'interno della valle. A meta' mattinata ebbero pero' un problema: con uno strano scricchiolio, mentre erano su un tratto pianeggiante, il terreno attorno a loro si abbasso' di colpo, formando una specie di cratere dal quale sembrava difficile uscire...

(continua)

08 gennaio 2004

[KAME] Terza sessione: Due maghi, nessun risultato! 

Il mattino seguente giunse infine una convocazione da parte di Amber: quando i tre arrivarono nello studio della nobildonna li rassicuro' spiegando loro che gli avrebbe detto quanto sapeva del destino della ragazza scomparsa: era stata sedotta da Dalen tramite un incantesimo per essere poi condotta come dono al capo di una spietata tribu' di orchi, un mezz'orco, il quale aveva necessita' di una donna umana per purificare il sangue della sua progenie. Detto questo Ilior noto' che sarebbe stato molto utile localizzare il bardo in fuga, quantomeno per ottenere piu' informazioni possibili sull'accampamento degli orchi in modo da potercisi infiltrare con il minimo rischio. I problemi per riuscire a far cio' erano due: trovare un mago abbastanza potente da poter trovare magicamente Dalen e trovare il denaro per pagare il suddetto mago. Con un'abile contrattazione, giocata tutta sui sensi di colpa della donna, Ilior riusci' a strapparle un finanziamento di un migliaio di monete d'oro, risolvendo il secondo problema. Per quanto riguardava il primo e preponderante problema, Ayleen poteva esser d'aiuto: durante le settimane passate a lavorare come istitutrice presso un mercante era infatti venuta a conoscenza degli indirizzi di almeno due candidati al ritrovamento del bardo scomparso. Il primo, secondo le informazioni recuperate dall'elfa, avrebbe dovuto trovarsi in una bottega nel quartiere residenziale della citta', dove i tre si recarono prontamente: una volta localizzata facilmente (era infatti l'unica bottega della zona dall'aria... stravagante, diciamo cosi') entrarono e furono accolti da un ragazzino, che li osservava con aria stanca e annoiata. Fatte le loro richieste con cautela (la magia non era vista proprio di buon occhio in quel periodo) vennero introdotti a un vecchietto dall'aria un po' stralunata, che li porto' attraverso un cortile interno in una specie di cantina polverosa e piena di libri. Subito dopo aver messo piede nella cantina i tre si accorsero che il loro ospite aveva fatto ricorso ad un incantesimo di charme e a giudicare dalla reazione della povera Ayleen ("Oh, ma che vecchietto simpatico... Secondo me e' il mago piu' bravo che possiamo trovare a Silverymoon!") doveva aver avuto effetto, almeno con lei. Fortunatamente gli altri due non caddero preda del pur inoffensivo incantesimo del vecchio e trascinarono fuori dal negozio l'elfa ammaliata, giurando al "mago" che avrebbe avuto noie (per usare un eufemismo) se mai ci avesse riprovato.
Resistendo alle pressioni di Ayleen (che voleva tornare a tutti i costi dal vecchietto) si recarono quindi al secondo e ultimo indirizzo della lista: giunti sul posto si trovarono ai piedi di una collina su cui era arroccata una torre, l'accesso alla quale era sbarrato da un cancello con due guardie armate. Convinte le guardie senza troppi problemi i tre si diressero verso la torre; una volta entrati furono scioccati dall'arredamento piu' kitch che si fosse mai visto nei Reami (o che perlomeno era in corsa per il primo posto) : poltrone di velluto rosso con struttura dorata a zampe di leone, pavimento di marmo a scacchiera su cui posavano tappeti multicolori, arazzi incresciosi su tutte le pareti e un lampadario che aveva tutta l'aria di una di quelle palle da discoteca anni '70 che riflettono la luce in ogni direzione. Proprio da quella "palla" si levarono quasi subito tre luci (stroboscopiche?), all'apparenza inoffensive, che si andarono a posizionare a fianco della testa di ognuno. Tharilian lancio' per precauzione un individuazione del male che fortunatamente non rivelo' nulla degno di nota mentre l'Individuazione del magico di Ayleen scopri' che non solo le luci erano magiche, ma anche le scalinate che procedevano lungo meta' della circonferenza interna della torre, congiungendosi in un pianerottolo esattamente di fronte a loro lo erano. Proprio da questo pianerottolo inizio' a diffondersi una luce dapprima soffusa ma che andava rafforzandosi col passare del tempo, finche' non comparve la sagoma di un umanoide enorme, alto piu' di un paio di metri, avvolto in vestiti che si adattavano perfettamente all'ambiente circostante (bleargh!). L'uomo, che presumibilmente era il mago, inizio' a scivolare lungo le scale come se fosse sospeso in aria e a meta' discesa comincio' a chiedere con voce tonante il motivo della visita; presentatagli la richiesta disse che non aveva alcun motivo di aiutarli e dopo poco si ritiro' su per la sua scala kitch e scomparve. A questo punto i tre uscirono mesti dalla torre e decisero di rivolgersi ai chierici del culto di Ilmater, quindi si recarono al tempio e chiesero un'udienza con l'archimandrita, che li ricevette di li' a poco.
Quando seppe che si erano recati prima dal vecchietto charmante e poi dal mago tamarro si profuse nelle risate piu' sonore che la sua posizione di saggio del tempio gli consentiva, quindi dichiaro' che poteva aiutarli ad ottenere qualcosa dal secondo dei due pazzi, che gli doveva ben piu' di un favore. Tornati nella torre tamarra il chierico intimo' al mago di farsi vedere e di li' a poco comparve un bambino, o almeno sembro' esserlo finche' non fu visibile la faccia, che apparentemente era quella di un vecchio di novant'anni, deformata da un ghigno che sembrava piu' uan paresi dovuta ad un ictus. Superato l'ennesimo shock e convinto il vecchio/bambino a fornire loro l'aiuto necessario a localizzare Dalen (completamente a gratis, se non altro) attesero sulle poltrone di velluto pranzando allegramente con il cibo piu' kitch che avessero mai visto (sempre a gratis) l'esito dell'incantesimo.
Dopo una buona mezz'ora ricomparve il maghetto con aria di sconforto: non solo non era riuscito a localizzare il bardo, ma con tutta probabilita' quest'ultimo si era accorto che qualcuno lo stava osservando in una sfera di cristallo: un totale fallimento. Vista la situazione i tre si ritrovavano nella situazione di partenza: dovevano ancora trovare un mezzo per entrare nell'accampamento degli orchi senza farsi notare e possibilmente uscirne indenni e con la ragazza. Fortunatamente il chierico conosceva un giovane che anni addietro era stato rapito dalla tribu' e portato nell'accampamento dal quale poi era riuscito in qualche modo a fuggire. In un paio di giorni i tre furono quindi pronti a partire, equipaggiati per l'arrampicata (la roccaforte degli orchi si trovava infatti in un canyon sulle montagne intorno a Silverymoon) e con un mulo a testa, acquistati vendendo i cavalli. Il giovane si presentò quindi la mattina del terzo giorno come concordato con l'archimandrita di Ilmater: era un ragazzo smilzo e molto timido, ma secondo il chierico era anche l'unica persona che fosse mai riuscita a scappare agli orchi, oltre ad essere un ottimo addestratore; al momento della partenza si avviò infatti con sicurezza verso un mulo che faceva i capricci e con altrettanta sicurezza si prese un calcione ben piazzato nelle costole. Si rialzò con nonchalance dicendo (con un sospetto accento francese, alla Clouseau, per intenderci) di non essersi fatto nulla, salvo accasciarsi sul proprio mulo con il volto pallidissimo una volta che il gruppo fu partito alla volta della roccaforte orchesca.

07 gennaio 2004

D&D, il film (?) 

Sto guardando, proprio mentre scrivo, il mefitico film intitolato Dungeons & Dragons, che evidentemente dovrebbe essere basato proprio sul gdr omonimo. Tralasciando la pessima recitazione (nonostante la presenza della protagonista di American Beauty nel ruolo di un'imperatrice), il casting assolutamente "ciccato" (basta guardare un certo elfo anziano che tutto sembra tranne che un elfo, nonostante il trucco), i costumi dozzinali e irrealistici (tipo Power Ranger, non so se rendo l'idea) e le scenografie appena passabili, il resto del film e' davvero orrendo. ^__^'

Brr...Ho ancora la pelle d'oca...
Claudia mi ha appena informato che il cattivone finale e' Jeremy Irons. Ha spento subito dopo averlo riconosciuto mentre esagerava l'ennesima espressione di...boh, recitava talmente male che nemmeno si capiva...^_^;

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